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In questo volume l'autore rilegge alcune delle voci più significative dell'avanguardia letteraria italiana del Novecento, dai poeti vociani (quali Campana e Sbarbaro) al primo Sanguineti. L'intento è quello di estrarre il contenuto di verità rinvenibile in voci che esprimono una radicale negazione dell'esistente, con esiti di un'assolutezza formale rara nel panorama letterario italiano. Completano il volume pochi contributi su alcuni momenti chiave della modernità letteraria, dal sorgere di una nuova consapevolezza del ruolo dello scrittore con Baudelaire alle metamorfosi del romanzo moderno per finire con alcune considerazioni provvisorie sul cosiddetto postmoderno.